lunedì 21 marzo 2011

INTRODUZIONE


Prima di partire per il nostro lungo viaggio, voglio dichiarare di aver preso una guida per muovere i primi passi della nostra esplorazione, si tratta Lucio Anneo Seneca, come avrà già intuito chi ha riconosciuto che ad  ispirare il nome di questo blog è il VII libro, De vita beata (Sulla vita felice), dei Dialoghi del filosofo romano.

In tale opera, sin dall’incipit è chiaro il tema proposto, Seneca afferma, infatti, che tutti sono istintivamente spinti da un impulso naturale (cupiditas naturalis) a cercare la felicità, ma che i più non potranno conseguirla poiché indirizzano la loro ricerca verso beni apparenti che non possono darla:

«Vivere, Gallio frater, omnes beate uolunt, sed ad peruidendum quid sit quod beatam uitam efficiat caligant»
«Tutti, fratello Gallione, vogliono vivere felici, ma nel veder chiaro cos’è che renda la vita felice sono ottenebrati»


La mia scelta di Seneca per il ruolo di guida, tra i molti illustri che dell’argomento hanno trattato, è dovuta in primis al fatto che leggendone l’opera ne condivido lo “spirito esplorativo”. Come lui stesso afferma, infatti: certo, serve seguire la strada aperta dai maestri ma se, procedendo, se ne trova nuova, bisogna cercare di spianarla, per arrivare a quella verità che resta sempre aperta (Lettere, 33,10-11).
Dunque Seneca rompendo ogni chiusura di Scuola, mette in evidenza l’importanza di quei beni comuni che ha a disposizione chi ricerca la verità, da qualsiasi parte provengano, perché la Verità è aperta a tutti coloro che la ricercano. Anzi ci avverte che va desiderato e cercato solo ciò che è importante, tralasciando tutto ciò che agli uomini appare importante ma non lo è.

Una seconda ragione della mia scelta è la piena adesione da parte mia all’opinione di Seneca, secondo il quale la Filosofia può essere una terapia dei mali dell’anima, ma solo se il filosofare mira all’essenzialità e alla chiarezza, escludendo ogni forma di indagine mirante alla pura erudizione o a confrontarsi contro i problemi meramente teorici.

La verità, infatti, può e deve essere espressa con chiarezza e semplicità. 

«Beatus nemo dici potest extra veritatem proiectus»
«Nessuno lontano dalla verità può dirsi felice»
Dichiarati gli intenti e presentata la nostra guida eccellente, proprio da un approfondimento del pensiero di Seneca riguardo alla Felicità, riprenderò il percorso appena iniziato.