Vivere felici è vivere secondo NATURA, che equivale a dire vivere secondo VERITÀ (nessuno lontano dalla verità infatti può dirsi felice), che l'uomo coglie, per la natura razionale del proprio animo che lo distingue dagli altri esseri, attraverso la RAGIONE : Felicità è quindi vivere nella dimensione del proprio essere razionale (Logos).
La perfetta attuazione della Ragione è la VIRTÙ , che consiste nell'essere ciascuna cosa perfetta in ciò che ne caratterizza le strutture immutabili, oggettive e reali del proprio stesso essere.
Per l'uomo il vero bene è solo la VIRTÙ MORALE , che riguarda ciò che l’uomo è, la sua essenza. Dunque i veri beni sono solo quelli morali, che rendono l'uomo buono e virtuoso.
Se la Virtù è la perfetta attuazione della Ragione, poiché tale attuazione non potrà avere luogo se non mediante la conoscenza-coscienza interiore del bene e del male, che è una caratteristica essenziale del giudice infallibile insito in ciascun uomo, la Virtù verrà a identificarsi con la CONOSCENZA.
La determinazione concettuale del bene e del male, ossia rispettivamente di ciò che conserva ed incrementa il nostro essere e di ciò che lo danneggia, rappresenta il punto focale del pensiero morale di Seneca. La virtù, nella quale la vera felicità risiede, ci consiglia di giudicare come bene solo ciò che deriva da lei e come male ciò che proviene invece dal suo contrario, la malvagità.
Fra i beni e i mali, ossia fra la virtù e il vizio, stanno molteplici cose che riguardano la vita fisica (vita, salute, piacere, bellezza, forza, infermità, povertà, bruttezza ecc.) e vengono considerate moralmente indifferenti in quanto non giovano né arrecano danno all'anima razionale, anche se alcune cose moralmente indifferenti saranno preferibili e altre non preferibili, il saggio, infatti, pur non curandosi del piacere, del dolore e della salute, preferisce comunque prendere il meglio dalla borsa della Fortuna.
Le angosce e le lotte degli uomini, le illusioni di felicità (e quindi l'infelicità) e tutti i mali derivanti dalla valutazione sbagliata che noi diamo delle cose, rientrano sempre e solo in questa sfera e mai nella Virtù, nella cui sfera si trova invece la vera e autentica felicità.
Pur non potendo cambiare la quasi totalità delle cose che ci circondano; però possiamo cambiare il nostro animo: se noi volessimo, potremmo sopportare con coraggio tutto ciò che ci capita, e questo significherebbe mettersi in armonia con la natura. Seneca introduce il concetto di VOLUNTAS.
La volontà non è un fatto dell'intelletto. La volontà del bene prorompe dalle profondità dell'anima e occorre un assiduo lavoro perché essa pervenga ad una chiara visione del fine e si tramuti in buona intenzione. LA VOLONTÀ , NELLA SUA FORMA PIÙ ELEVATA E PIÙ PURA, UNITAMENTE ALLA SCIENZA DEL BENE, È POSTA ALL'ORIGINE DELLO SFORZO DI PERFEZIONAMENTO MORALE E DEL CAMMINO VERSO LA VIRTÙ (=FELICITÀ). Quale premio per questa impresa la virtù ci promette privilegi immensi, simili a quelli divini: nessuna costrizione, nessun bisogno, libertà totale, assoluta, sicurezza, inviolabilità; non tenteremo nulla che non sia realizzabile, niente ci sarà impedito, né potrà accaderci alcunché che non sia conforme al nostro pensiero, niente di avverso, niente d’imprevisto né contro la nostra volontà. La virtù infatti basta per essere felici, è autosufficiente. A chi si trova fuori da ogni desiderio non può venirgli nulla dall’esterno, in quanto ha già tutto dentro di sé e, imperturbabile sia di fronte al male che di fronte al bene, riproduce in sé, per quanto possibile, Dio.
Non esiste infatti uomo, in quanto tale, senza peccato, senza colpa. Tale concezione è strettamente connessa al concetto di voluntas. Solo se si fa dipendere il peccato dalla volontà, infatti, e non più come un semplice errore di conoscenza, si può spiegare come, pur conoscendo il bene, l'uomo possa peccare, appunto perché la volontà risponde a sollecitazioni che non sono solamente quelle della conoscenza.
Ma a differenza del Cristianesimo PER SENECA NON È DIO CHE SALVA L'UOMO, MA ANCORA L’UOMO CHE SALVA SE STESSO.